Il Governo vara il decreto legge "Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno".
Il decreto, che fa seguito a quello dello scorso dicembre (D.L. 243/16) prosegue lungo il percorso già tracciato dal Governo per attivare interventi di aiuto ad alta intensità nell'Italia meridionale. Il nuovo provvedimento incentiva: nuova imprenditorialità; specifica disciplina per la istituzione di zone economiche speciali (ZES), con particolare riferimento alle aree portuali; misure di semplificazione e velocizzazione degli investimenti, pubblici e privati, nel Mezzogiorno.
1) Misura “Resto al sud”
Sostegno alla nuova imprenditorialità per i giovani meridionali che non dispongano di mezzi propri per avviare un’attività propria, nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria, fornendo una dotazione di 40.000 euro, di cui il 35% a fondo perduto, a copertura dell’intero investimento e del capitale circolante.
2) Misura che istituisce e regolamenta le Zone economiche speciali (ZES)
Esse saranno concentrate nelle aree portuali e nelle aree a esse economicamente collegate. Lo scopo è di sperimentare nuove forme di governo economico di aree concentrate, nelle quali le procedure amministrative e le procedure di accesso alle infrastrutture per le imprese, che operano o che si insedieranno all’interno delle aree, siano coordinate da un soggetto gestore in rappresentanza dell’ Amministrazione centrale, della Regione interessata e della relativa Autorità portualli. Le ZES saranno dotate di agevolazioni fiscali aggiuntive, rispetto al regime ordinario del credito d’imposta al sud.
3) Strumenti di velocizzazione degli investimenti pubblici e privati
Questa terza misura mira a semplificare le procedure adottate per la realizzazione degli interventi dei Patti per lo sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno, accelerando i tempi e riducendo gli oneri a carico delle Amministrazioni centrali.