Spero per voi non siate stati coinvolti nelle lunghe vicende estive dei nuovi bandi del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione pubblicati sul sito www.acquistinretepa.it (la Consip, per intenderci). Io purtroppo ho avuto la sfortuna di dover seguire il passaggio ai nuovi bandi BENI e SERVIZI per una decina di aziende. E la cosa non è stata affatto divertente...
Allora intanti spieghiamo meglio di cosa si tratta. Ormai da anni la Consip ha creato questo portale sul quale le pubbliche amministrazioni possono sia comprare prodotti e servizi "a catalogo", sia pubblicare dei bandi "preconfezionati". Banalizzando, diciamo che la Consip pubblica dei bandi-quadro rispetto ai quali le pubbliche amministrazioni non devono preoccuparsi di elaborare faticosi disciplinari e effettuare lunghi controlli perché buona parte del lavoro dovrebbe essere già fatta da Consip appunto.
D'altro lato le aziende possono abilitarsi sul portale per le categorie di proprio interesse ed eventualmente pubblicare il proprio catalogo di prodotti e servizi, nella speranza ovviamente di essere scelti sia nell'acquisto diretto, che nelle cosidette "Richieste di Offerta" (RdO), ossia quando la pubblica amministrazione chiede comunque una procedura competitiva fra gli operatori. In quest'ultimo caso la stazione appaltante sceglie se pubblicare la propria offerta in chiaro (le cosidette RdO "aperte"), oppure selezionare solo alcuni operatori (che potranno essere 3 o anche 3.000, in ogni caso la RdO non sarà visibile a chi non viene invitato). Dall'introduzione del nuovo Codice degli Appalti, inoltre, la vecchia "Offerta di Acquisto" (OdA) è stata praticamente sostituita dalla "Trattativa privata", che permette alle pubbliche amministrazioni di affidare entro i 40.000 euro senza procedure competitive (ripeto, in particolar modo per i professionisti: sto banalizzano per non complicare troppo le cose...).
Fin qui tutto bene, almeno nelle intenzioni. Ma come sanno tutti quelli che da anni devono lavorare sul famigerato MePA, il portale è tutt'altro che user friendly. Ho avuto il privilegio di poter accedere in questi anni al portale sia come pubblica amministrazione che come azienda, e vi assicuro che per entrambe le parti le cose sono decisamente sofisticate. Fra l'altro esistono ormai da anni numerosi bug informatici e incredibili errori nelle comunicazioni automatiche, tanto da farmi pensare che qualsiasi modifica venga introdotta senza alcun test intensivo. Della serie: se il programma gira, pubblicano l'aggiornamento. Se poi l'utente non riesce a fare le operazioni più basilari pazienza, tanto c'è sempre il call center.
E qui cominciamo subito con il primo aspetto tragi-comico dell'intera questione: il call center è un colabrodo. Non solo: è pure a pagamento. Ma attenzione, non ve la cavate mica con pochi centesimi: si parte dai 63 centesimi al minuto..! Siccome l'attesa della telefonata dura in media 8-10 minuti, aggiungendo anche la chiacchierata con l'operatore, si arriva tranquillamente a 14-15€ a chiamata. Nel solo mese di agosto ho personalmente speso circa 70 €... Se non ci credete controllate voi stessi alla pagina ufficiale. Ah: non fatevi ingannare dal numero verde gratuito per segnalare malfunzionamenti. Nel momento del bisogno è praticamente impossibile prendere la linea. Anzi nel mese di agosto avevano proprio messo un risponditore automatico segnalando che si erano verificati malfunzionamenti con la firma digitale e che stavano provvedendo a ripristinare la funzionalità del sistema. Ripristino che non è infatti avvenuto entro la mega-scadenza del 18 agosto, col risultato che innumerevoli ditte si sono trovate a fine agosto non più abilitate.
Torniamo così al punto iniziale: il tracollo estivo. Perchè in aggiunta a tutte le premesse, si è aggiunta la "razionalizzazione" dei bandi da parte di Consip. Di nuovo: il principio è sacrosanto, si trattava di riorganizzare gli innumerevoli bandi accumulatisi nel corso degli anni in due macrocategorie: BENI e SERVIZI. Benissimo, anche perchè finalmente sono stati introdotti anche ulteriori tipologie sin qui assurdamente escluse dal sistema, tanto che ormai molte pubbliche amministrazioni passavano ore a cercare inutilmente come fare ad acquistare un servizio di catering sul portale.
Comunque la razionalizzazione parte subito male. Consip decide infatti che le aziende già abilitate non vengono traghettate automaticamente nel nuovo sistema, ma devono fare una "pre-abilitazione", che alla fine si scopre essere una procedura analoga all'abilitazione classica, con tutte le beghe relative ad autocertificazioni varie, calcolo dei fatturati medi e firme digitali. Non solo: la campagna di comunicazione parte tardi (nel pieno mese di luglio) per una scadenza delirante: il 18 agosto. Quindi il sottoscritto per prima cosa parte al mare col portatile. Poco male direte voi, e in effetti la cosa terminerebbe qui, se non fosse che i calcoli sono sbagliati. Infatti contrariamente a quanto può succedere nei ministeri, per gli enti locali la seconda metà del mese di agosto è decisamente importante per la pubblicazione di bandi e affidamenti, e un sistema bloccato è un completo disastro per tutti gli affidamenti urgenti tipicamente richiesti per l'avvio di innnumerevoli attività al mese di settembre (vedi scuole, mense, trasporti, ecc).
Ovviamente, come vuole l'arcinota legge di Murphy, tutto quello che poteva andare storto si è puntualmente verificato. Non starò qui ad elencarvi i mille errori generati dal portale, primo fra tutti il fatto che alla fine del percorso la firma digitale conclusiva si concludeva con un bel messaggio di errore, dovuto al fatto che il portale del MePA non riusciva più a verificarne le validità (e qui la cosa viene evidentemente aggravata dal periodo estivo, visto che tutti gli altri uffici sono chiusi...). Sempre per alimentare la confusione, chi alla fine riesce ad inviare la domanda si ritrova con un bug strano, per cui la domanda rimane comunque in bozza e non si riesce a capire se è andata a buon fine o meno. Provando a rientrare nella domanda, si scopre che non è più possibile modificare e il sistema restituisce un incomprensibile messaggio di errore. Il problema in questo modo è che si rimane col dubbio se il processo è andato a buon fine o meno.
Il bello è che tutto resta bloccato per più di una settimana, e solo a partire dal 28 agosto si scopre se le cose sono andate bene oppure no. Alla fine in molti casi la procedura non va a buon fine, anche perchè con i nuovi bandi è stato creato un mix piuttosto strano fra bandi che richiedono anche l'ulteriore firma del catalogo e altri invece no (su questo per ora non mi dilungo, spero di aver tempo per approfondire meglio la cosa in un prossimo post).
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Solo che a questo punto le aziende per le quali la procedura non è andata a buon fine si trovano di fatto non più abilitate, e devono rifare la procedura di abilitazione da capo. Procedura che Consip sostiene da sempre essere semplice e veloce, ma che dopo tutti questi intoppi diventa un vero e proprio calvario, anche perchè immagino si siano ritrovati sommersi di richieste. Quindi in molti casi le aziende che hanno comunque provveduto a rifare la domanda il 28 agosto stesso, si sono ritrovate definitivamente abilitate solo a partire dalla settimana seguente. Nel caso inoltre dei bandi che richiedevano la successiva firma digitale del catalogo, per buona parte delle aziende che hanno firmato entro il venerdì 1 settembre, l'abilitazione è stata conseguita solo oggi venerdì 8 settembre. Un'intera settimana per una procedura che dovrebbe essere completamente automatizzata...! Con un'aggravante: per le aziende che hanno presentato l'abilitazione a valere su più categorie dello stesso bando, sono rimaste escluse dal MePA sino all'approvazione dell'ultimo catalogo! Ovviamente con la conseguenza che la Pubblica Amministrazione non le ha trovate sul MePA e non le ha invitate alle procedure pubblicate in queste 2 ultime settimane.
Ora se nella vostra vita professionale non vi occupate di appalti, probabilmente tutto questo non vi sembrerà troppo grave. Ma tanto per darvi un'idea delle dimensioni del problema, nel solo primo semestre del 2017 sono stati affidamenti sul portale acquistinretepa.it per oltre 33 miliardi di euro, senza contare le trattative dirette e le RdO private. Forse prima o poi qualcuno proverà a fornire una stima del danno generato dai disservizi che ho qui cercato sinteticamente di descrivere...
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