OpenCoesione è il portale sull'attuazione dei progetti finanziati dalle politiche di coesione in Italia. Sono navigabili dati su risorse assegnate e spese, localizzazioni, ambiti tematici, soggetti programmatori e attuatori, tempi di realizzazione e pagamenti dei singoli progetti. Tutti possono così valutare come le risorse vengono utilizzate rispetto ai bisogni dei territori.
I dati sono stati in questi giorni aggiornati al 31/12/2015 e riguardano 101.916 soggetti. Una rapida analisi mostra un intervento sul territorio fortemente differenziato per localizzazione, natura dei progetti, settori di intervento, attori istituzionali coinvolti e stato di avanzamento. Le politiche di coesione si concentrano nel Mezzogiorno (77 per cento del valore), quasi il 60 percento del valore è rappresentato da progetti di natura infrastrutturale, prevalentemente nel settore dei Trasporti e infrastrutture a rete (26 percento del valore). Tra gli interventi infrastrutturali finanziati in tutti gli ambiti di programmazione 2007-2013 (per quasi 55 miliardi di costo-finanziamento pubblico), più della metà del finanziamento risulta essere associato a progetti non ancora conclusi e in corso di realizzazione che si localizzano soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. In particolare, considerando quanto ad oggi monitorato nell’ambito dei Contratti Istituzionali di Sviluppo – CIS, risultano in corso quasi tutti i progetti: si tratta ad esempio dei quasi 4 miliardi di euro nel Programma del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione a supporto delle Direttrici Ferroviarie (Catania-Palermo; Napoli-Bari-Lecce-Taranto e Salerno-Reggio Calabria).
L’analisi delle risorse investite in funzione degli obiettivi perseguiti, e dei corrispondenti indicatori ad essi associati, mostra come molti dei finanziamenti stanziati, oltre 5,3 miliardi per un totale di circa 530.000 progetti, sia stato ad esempio destinato a incrementare il numero di adulti che partecipano all’apprendimento permanente (life long learning). Nonostante il significativo sforzo finanziario sostenuto in particolare dal Fondo Sociale Europeo attraverso linee di intervento composte da numerosi progetti di ridotto valore unitario e destinati a singoli individui, il relativo indicatore (rilevato annualmente e pubblicato nella banca dati ISTAT-DPS) nel 2013 non raggiunge gli obiettivi prefissati pari a circa l’8 percento sia per le regioni del Mezzogiorno che per quelle del Centro Nord, attestandosi su valori rispettivamente pari al 5 e a poco meno del 7 percento.
Ulteriori sforzi sono inoltre necessari nel perseguimento degli obiettivi prefissati nel campo dell’istruzione dove, a fronte di 1,7 miliardi propri e mirati dell’intervento per la coesione spesi in Italia con la finalità di contrastare l’abbandono scolastico e migliorare le competenze degli alunni, le regioni del Mezzogiorno incentivate a raggiungere obiettivi quantificati risultano ancora lontane dai valori inizialmente individuati dal QSN.
Oltre 3 miliardi di finanziamento sono invece stati destinati alla finalità di incrementare l’incidenza della spesa delle imprese in Ricerca e Sviluppo allo scopo di raggiungere nel 2013 valori superiori all’1 percento nel Centro Nord e a circa lo 0,4 percento nel Mezzogiorno, ma l’indicatore rileva ancora valori inferiori ai target prefissati.
Segnali positivi derivano, invece, dalla considerazione degli indicatori riferiti all’ambito settoriale dell’energia, dove gli obiettivi prefissati ad inizio programmazione sono stati ampiamente raggiunti e superati anche, sebbene certamente non solo, grazie all’attuazione delle politiche di coesione. Nel 2013 i consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili (ad esclusione dell’idroelettrico) si attestano su un tasso di circa il 14 percento per le regioni dell’Obiettivo Competitività e di oltre il 30 percento per le regioni Obiettivo Convergenza, valori quasi doppi rispetto al valore dei target, a fronte di circa 3 miliardi stanziati nelle politiche di coesione per un totale di circa 950 progetti di cui oltre 500 conclusi.